" LA PRIMA CARTA D'IDENTITA' A COLORI "             

In questo articolo parleremo di una … innovazione ... nata proprio a San Benedetto del Tronto.
La prima Carta di Identità a colori in Italia.
...

Capelli neri, occhi castani, colorito roseo, sono una realtà obiettiva sulla carta di identità numero 37.084.952, rilasciata il 17 ottobre 1967 a Mario Baffoni dal Comune di San Benedetto del Tronto.
Ma Mario Baffoni è il primo cittadino italiano che ha ottenuto una carta di identità a colori.
La legge italiana è notoriamente poco veloce nell’adottare i nuovi mezzi che la scienza mette a disposizione. In questo caso, se il fine della carta di identità è quello di far riconoscere meglio le persone, la fototessera a colori è molto meglio di quella in bianco e nero, però la legge negli anni 60/70 lo ignorava.
I redattori della Rivista “Fotografare” (nata anch’essa nella nostra città e di cui parleremo prossimamente) avevano provato a Roma, a Milano, a Torino, ma dovunque la risposta era stata negativa.  In nessun posto si era insistito più di tanto, perché lo scopo non era quello di ottenere per forza un documento, quanto quello di esaminare la reazione dei pubblici uffici, anzi dei pubblici ufficiali, davanti a una richiesta così inconsueta.
La reazione dovunque era stata negativa: “Non l’abbiamo mai fatto” e l’impiegato non voleva compromettersi. Ma finalmente fu trovato l’impiegato comprensivo in una città di provincia, a San Benedetto del Tronto.
Ecco come andarono le cose. La mattina del giorno 11 ottobre il signor Mario Baffoni di professione fotografo ed il redattore di Fotografare Walter Torquati si recarono all’Ufficio Anagrafe del Comune di San Benedetto del Tronto per chiedere una carta di identità intestata a Mario Baffoni. Insieme alla domanda presentarono tre fotografie a colori.
La reazione degli impiegati fu la stessa delle altre città: imbarazzo, perplessità, diffidenza.
Dopo un conciliabolo gli impiegati pregarono Mario Baffoni di recarsi al locale Commissariato di P.S. per sentire cosa ne pensavano alla Questura.
Stesso imbarazzo e stesse perplessità; un brigadiere consultò le leggi di P.S. dove l’articolo n. 289 del regolamento stabiliva che la foto da applicare sulla carta di identità doveva essere a mezzo busto e il soggetto doveva essere senza cappello.
Non stabiliva quindi che la fotografia doveva essere esclusivamente in bianco e nero, né che lo sfondo doveva essere chiaro come normalmente si usa. E quindi agli occhi del brigadiere Mario Baffoni aveva le carte, anzi le foto, in regola.
Passarono un paio di giorni durante i quali bonariamente alcuni cercarono anche di convincere Baffoni a cambiare idea, finché il 16 ottobre Baffoni e Torquati si presentarono di nuovo con le tre foto a colori al Municipio di San Benedetto e chiesero di parlare al Segretario Comunale Cavalier Marinelli.
La domanda per la carta di identità con la foto a colori fu presentata direttamente a lui, in quanto come Segretario Comunale spettava proprio a lui la decisione definitiva.
Marinelli si mostrò aperto alla novità. Fece chiamare al telefono la Questura del capoluogo Ascoli Piceno e parlò della cosa al dott. De Vita, rammentandogli che il Testo Unico di P.S. non prevedeva la limitazione del bianco-nero delle foto per tessera.
Il dott. De Vita non ebbe obiezioni da opporre e il giorno dopo Mario Baffoni entrava in possesso della sua carta di identità.
La prima a colori concessa in Italia.
                                                                                                                           a cura di Gianfranco Marzetti



clicca sulle miniature per ingrandire

 

 

 

 

 

 

Fotografare
dicembre 1967

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima Carta identità a colori in Italia


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

             Richiesta alla Questura di Ascoli Piceno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mario Baffoni reporter sportivo, dietro Enzo Matteucci

 



Mario Baffoni  appassionato fotografo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mario Baffoni al 1° gemellaggio con Chicago Heights 1978, dietro al Sindaco Primo Gregori