Storia della Fotografia a San Benedetto del Tronto e dintorni

CESARE CAMELI
il primo fotografo di San Benedetto del Tronto
1863-1955


   la storia dalle origini   

 UNA STORIA IMAGINIFICA

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   La realizzazione di questa storia della fotografia nella nostra città di San Benedetto del Tronto è dovuta a un doveroso omaggio, dello scrivente e di diversi amici, che fin da ragazzi sono stati affascinati  dalla tecnica fotografica, cercando di assimilarne tutti i procedimenti e di “rubare” qualche segreto della “camera oscura”  ai fotografi del loro tempo.
   Degli appassionati che hanno sentito
 l'esigenza e l'obbligo morale di mettere in evidenza l'attività svolta appunto dai vari fotografi locali, sin dall'invenzione della fotografia.
   Un dovuto riconoscimento quindi verso coloro che hanno saputo trasmettere  e diffondere l'amore per questa disciplina; veramente degli abili artigiani della camera oscura e spesso degli autentici artisti di una fantastica arte figurativa che ha attratto intere generazioni, creando nel corso degli anni numerosi collaboratori, nuovi validi professionisti e  con i loro preziosi consigli anche  uno stuolo di entusiasti fotoamatori.
   Questo prima che vengano dispersi documenti e memorie cancellati dall’oblio e forse dalla frenetica corsa verso  nuovi mondi informatici e  tecnologie innovative.

   Pertanto, in questa storia, oltre alle biografie, anche immagini, documenti e avvenimenti che sin dalla metà del 1800  e fino ai nostri giorni hanno reso possibile una registrazione accurata  e indelebile di fatti, luoghi e persone.
   Una vera memoria storica della nostra città.
   Un pregevole lavoro dei nostri fotografi che a tutt’oggi costituiscono un prezioso archivio,
che sappiamo ancora ben conservato in moltissime famiglie,  fatto non solo di immagini iconografiche, ma di emozioni, ricordi e rievocazioni.
 

Gianfranco Marzetti




La macchina fotografica del primo fotografo sambenedettese.
Banco Ottico Lamperti & Garbagnati, inizio1900, con relativo cavalletto, usato nella sua lunga attività da Cesare Cameli (1863-1955)

Successivamente di proprietà di Elvio Capriotti e poi di Luigi Gaspari.
Attualmente fa parte della collezione privata di Gianfranco Marzetti
descrizione




ultimo aggiornamento 24 aprile 2022